Un biglietto scritto a mano è come un diamante prezioso e unico, ma con qualcosa in più: è pensato solo per te.

Per me donare equivale ad un vero gesto di amore e di affetto. Il momento in cui si scarta il pacchetto è preceduto da tutta un’evoluzione che mi appassiona e mi emoziona: inizio pensando all’altra persona e ai suoi gusti, alle sue passioni, ai suoi desideri. Poi valuto le diverse idee e scelgo quella che secondo me le scalderà più il cuore quando scoprirà il contenuto del regalo. Una volta comprato e impacchettato con cura il dono, arriva la parte che preferisco: la scrittura del bigliettino.

Ed è proprio su quest’ultimo passaggio che vorrei soffermarmi perché penso che, alla fine, sia il più importante. “La scrittura a mano presuppone e contiene una indubbia fisicità, porta con sé la traccia visibile del gesto dello scrivere: la mano impugna lo strumento scrittorio, si muove nello spazio e sul supporto (cartaceo e non), il contatto crea un attrito, produce suoni e rumori” (Francesca Biasetton, La bellezza del segno, Editori Laterza, 2018). Scrivere un pensiero a mano significa ricreare un atto antico e senza tempo che, per me, è pura poesia. È un momento intenso durante il quale ogni gesto compiuto è pieno di cura: a partire da quando mi soffermo alla scrivania in un momento di pace e di relax fino a quando apro uno dei cassetti, tiro fuori un bigliettino di carta pregiata, ancora meglio se personalizzato con il monogramma, impugno la mia penna preferita e inizio a riflettere sulle giuste parole da imprimere sul foglio, pensando all’affetto verso la persona a cui le sto per dedicare e alla ricorrenza speciale che andremo a festeggiare. Anche la scelta del biglietto è molto importante: deve essere bello, speciale e in linea con il destinatario ma, devo ammettere che, di fronte a tante opzioni, alla fine scelgo sempre la semplicità.

Il bigliettino scritto a mano, per la sua natura così intima e personale, aggiunge un valore inestimabile al regalo che stiamo facendo. E soprattutto sarà la fase più emozionante dell’apertura del pacchetto.

Le occasioni per scrivere un bigliettino sono molteplici e non si limitano al giorno del compleanno: anniversari, matrimoni, ottenimenti di traguardi importanti nella vita, ringraziamenti… io amo conservare tutti i bigliettini che ho ricevuto negli anni in una scatola elegante. Inevitabilmente, ogni volta che la apro per aggiungerne uno alla collezione ne rileggo qualcuno e, puntualmente, memorie meravigliose legate a momenti felici mi tornano alla mente.

L’era in cui viviamo ci ha portato a fermare i nostri ricordi in una versione più digitale e meno cartacea. Io ritengo che scrivere un bigliettino a mano sia un vero e proprio simbolo d’amore, una forma di bon ton dei tempi moderni, che genera sempre un oggetto prezioso da conservare.

Mi piace dire che: “digitalia volant, scripta manent”.

Pineider 1774 Milano

Calligrafa: Silvia Rota

Articolo tratto da Vivi a Fiori Autunno: https://www.viviafiori.it



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