Amo da sempre la foglia di ginkgo, la sua forma a ventaglio e il suo incredibile cambio di colore tra le stagioni mi ha sempre affascinata. Ora che giorno dopo giorno decido i particolari per la mia nuova casa sto approfondendo anche tutti i suoi significati simbolici e ho deciso di utilizzarla come oggetto di design e arredo in alcuni Dettagli di Stile.

Come sempre quando scelgo di inserire un nuovo elemento in casa, mi documento sulle sue origini, usanze e proprietà. Così ho scoperto che viene dalla Cina e sopravvive sulla terra da milioni e milioni di anni, ma in Italia l’abbiamo visto la prima volta neanche 300 anni fa. Il suo nome significa “albicocca d’argento”, in giapponese, ma nel tempo ha acquisito moltissimi soprannomi, tutti legati alla forma particolare, a “due lembi”, delle foglie (biloba, in latino, significa proprio quello).

Ma il suo significato simbolico è ancora più interessante: prima di tutto rappresenta la resistenza e la rinascita. È una pianta molto forte, che sopravvive a decisi sbalzi di temperature senza il bisogno di troppe cure. La troviamo spessissimo, sia in Cina che in Giappone, all’interno dei luoghi sacri, perché pensavano proteggesse dagli spiriti maligni, inoltre rappresentava la coincidenza tra gli opposti, l’inalterabilità delle cose e soprattutto la saggezza ottenuta dall’esperienza.

Dal terribile episodio della bomba atomica sganciata a Hiroshima, i giapponesi ritengono che questa pianta sia simbolo di longevità, pace e speranza e che incarni l’albero della vita. Infatti, quando avvenne quella catastrofe, la bomba rase al suolo tutto ciò che era nella sua traiettoria, tranne sei esemplari di ginkgo, che a sorpresa di tutti non subirono danni.

Anche dal punto di vista della salute la storia del ginkgo mi incuriosisce moltissimo. S’in dalle origini della medicina cinese è stato definito “buono per il Cuore e per lo Spirito” grazie alle sue qualità derivanti sia dallo yin che dallo yang. Viene utilizzato ancora oggi come tonico per la circolazione, sia cerebrale che periferica. Quindi aiuta molto nei disturbi neurologici, ma funge anche da antitrombotico. Una curiosità è che spesso in natura le piante che come forma ricordano un organo del corpo umano, abbiano caratteristiche terapeutiche per quell’organo in particolare. In questo caso i due lembi della foglia del ginkgo ricordano i due emisferi del cervello.

Le sue proprietà benefiche sembrano davvero non finire mai, ma ora vorrei che scopriste con me perché ho deciso di inserirlo negli ambienti della mia casa. Innanzitutto è un albero che tra primavera e autunno cambia completamente: passa da un verde brillante a un giallo intenso, motivo per cui amo trovare dettagli della casa con le sue foglie nei toni dell’oro, perché sembra proprio il suo colore autunnale naturale. Inoltre, è un elemento che ricorre tantissimo nello stile Liberty, che io amo particolarmente. Tra il tardo Ottocento e gli inizi del Novecento, infatti, l’arte europea ha subito fortissime influenze nipponiche e quindi abbiamo iniziato a vedere le foglie di questa magica pianta in tantissimi dettagli.

La troviamo nei capitelli delle colonne, ad adornare l’arco di una navata, nelle sezioni delle volte e nei decori dei balconi. Ma anche negli affreschi e nei dipinti inizia ad apparire, come simbolo di tutte le qualità che porta con sé. Diventa quasi un augurio di buon auspicio e così ho deciso di inserirlo come Dettaglio di Stile ricorrente a casa mia. L’ho visto comparire spesso anche in elementi di art deco come lampade, maniglie e carte da parati, quindi da un punto di vista architettonico si inserisce perfettamente nella villa anni Venti.

E voi sapevate già la storia del ginkgo? Dove lo vedreste in casa vostra, a infondervi positività e forza d’animo? Sicuramente con la sua adattabilità, comunque lo inseriate, rappresenterà perfettamente uno stile unico: il vostro.

Viviana Grunert

P.S. Se decidete di acquistarla per il vostro giardino o terrazzo, mi raccomando, tenete a mente di prendere il maschio. L’unico aspetto non positivo di questa pianta è infatti il cattivissimo odore dei suoi fiori, prodotti solamente dalla femmina.



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