Accedo all’album dei ricordi per avere ancor di più la consapevolezza che ho sempre amato stare a casa, quando potevo. Negli anni, dopo aver avuto Luna, ho fatto del mio studio in casa il mio quartier generale, e ho sempre amato ricevere ogni qualvolta potevo.

Anche durante le feste, Natale, capodanno, Pasqua, i compleanni, nel caso in cui non avessimo deciso di partire, si è sempre festeggiato a casa nostra, in famiglia e con gli amici, era sempre un momento per colorarla un po’ di più, per decidere un tema, una nuova tovaglia, delle composizioni floreali, e goderci gioia tutti insieme.

Ora siamo in casa da un mese, e non mi pesa questo, amo la mia casa e quando vi raccontavo, di come renderla davvero il nostro mondo, il nostro rifugio, dove passare il nostro tempo migliore è perché non c’è luogo al mondo che ci possa regalare gioie e conforto, qualsiasi budget voi abbiate, perché lo sappiamo bene che le piccole cose fanno grandi cose dentro di noi.

La mia tristezza di questi giorni spesso è dovuta invece a quello che succede fuori, alle ambulanze che passano di continuo e ce lo ricordano, a tutte le persone che stanno male, a chi ha perso i loro cari, a storie che non avremmo mai voluto sentire. Questo mi crea angoscia e mi fa piangere, e prego che quanto prima tutto questo finisca o almeno allenti, rispetto a questa forma così violenta. Stiamo a casa è il mio messaggio più forte.

Riorganizziamo le nostre basi da qui, da queste 4 mura, per essere più forti e resilienti quando finalmente potremmo riuscire… ma non chiamatelo ritorno alla vita, la vita è anche questa, e dobbiamo avere una profonda gratitudine solo a pensare di stare bene, se poi la nostra quarantena è in famiglia o con qualcuno che amiamo allora non potrebbe andare meglio in questo momento! Riflettiamo! 🙏🏻💖

Un caro saluto,
Viviana Grunert



Commenti

commenti