La lavanda ha il potere di farmi viaggiare nel tempo: dagli abbracci di mia nonna alle passeggiate tra gli ondeggianti campi della Valensole… il tutto condito da un profumo inebriante e un intenso tono di viola.

Queste pagine sono dedicate a un fiore che vorrei celebrare non solo per il suo uso, ma anche per quello che rappresenta per me: un ricordo olfattivo veramente forte. Era, infatti, il fiore più usato da mia nonna, con cui profumava vestiti e biancheria per la casa, così che fungesse anche da antitarme naturale. Tutti i suoi vestiti avevano quindi il profumo intenso della lavanda e, quando l’abbracciavo, sentivo che quell’essenza avvolgeva anche me. Ancora oggi mi basta riconoscerne il profumo che vengo immediatamente catapultata nella mia infanzia, a quei ricordi e… a quegli armadi.

Durante la scorsa estate sono finalmente riuscita a organizzare uno dei viaggi che sogno da sempre: il giro della Provenza, nonché patria di quasi ventimila ettari di lavanda. Ho cercato quindi i periodi di fioritura e ho scoperto che il momento migliore per vederla in tutto il suo splendore è tra metà giugno e metà luglio. Riesci a immaginare la mia gioia nell’ammirare quelle immense distese di profumatissimo lilla, tra cieli azzurri e colorati casali provenzali?

È stato splendido, un bellissimo viaggio che decisamente ti consiglio.

Abbiamo alloggiato in meravigliosi Châteaux immersi nella natura e, usandoli come base, siamo andati a visitare le città nei dintorni. Siamo passati per Grasse e i suoi magici profumi, Aix-en-Provence e gli atelier a cielo aperto, Avignone e Arles con i loro maestosi palazzi medievali, Saint-Tropez e le passeggiate sul mare e, ovviamente, per la Valensole.

Lì accade la magia: ogni anno fioriscono decine di migliaia di ettari viola. Ho scoperto che questo fiore può avere undici diverse tonalità di colore, dal lilla, al blu, fino al rosa antico. Tinte che suscitano serenità al solo sguardo. Inoltre è una pianta che possiede una vastissima gamma di proprietà positive per la salute e l’ambiente. Il suo profumo, infatti, è un noto calmante: una bustina di lino nel cuscino, o l’essenza vaporizzata, ti farà fare sonni tranquilli e, nell’armadio, profumerà vestiti e biancheria, proteggendoli allo stesso tempo dalle tarme. Il suo olio essenziale, usato sia nei massaggi sia come pomata, ha qualità rilassanti e antinfiammatorie e può essere un repellente naturale contro le zanzare. Infine, anche aggiungere poche gocce della sua essenza a un bagno caldo, ha effetti purificanti e distensivi, contribuendo al benessere. È anche uno dei fiori che più si presta alla decorazione di mazzi, tavole e ghirlande, sia fresco sia secco.

La storia della lavanda, inoltre, si intreccia da sempre con la nostra. Nell’antica Roma era sacra a Venere e a Vesta: le vestali, infatti, se ne cingevano il capo durante i riti per purificarsi e propiziarsi fortuna, amore e protezione. Più tardi, nel Medioevo, ogni nobile casata era dotata di una distilleria privata, dedicata all’estrazione dell’essenza di lavanda, sia per l’inebriante profumo sia come cura per le malattie nervose. Ora, nel significato dei fiori, viene associata alla diffidenza ma, in epoche passate, se ti veniva donata, significava che il tuo ricordo rappresentava la felicità per chi te ne aveva fatto dono.

Nella semplicità della sua natura agreste, la lavanda suscita una poesia che scalda il cuore e mi porta alla mente i versi di Blake: “Vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore di campo, stringere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora.”

Articolo tratto da Vivi a Fiori N.2 – Estate 2021 www.viviafiori.it



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